Oops.

Ho spostato la stufetta elettrica in camera da letto. Due ore fa.
Ho detto: intanto che smanetto un po’ su FB si scongelano le lenzuola.
Giusto un minuto fa, finito di smanettare su FB, vado a controllare la temperatura e…
Non mi ero dimenticato di accenderla?

-15

Non c’è che dire. Ho scelto proprio il giorno (e la notte) migliore per…diciamo così, rimanere senza gas.

Non sto qui a spiegarvi i motivi, che sarebbe penoso e anche un po’ imbarazzante.

Rimanere senza gas significa non poter far funzionare la caldaia e nemmeno i fuochi della cucina.

Proprio oggi. Proprio stanotte. Fuori siamo a -15. In casa non so, ma non c’è caldo.

Sto cercando di pensare, di ricordare quella notte in montagna, escursione sull’appennino reggiano, rifugio non mi ricordo quale, neve e gelo. Comitiva CAI alloggiata per la notte in una camerata non riscaldata.

Sto cercando di ricordare come mi sentivo. Sono sopravvissuto, certo.

Oppure penso ai racconti di mio cugino, altro escursionista CAI, di quando fece il bivacco scavando una buca nella neve, per dormirci con il sacco a pelo. Sopravvissuto pure lui.

No, non sarà il freddo ad uccidermi. Anzi, pare che faccia bene, di notte, mentre dormi.

Sarà piuttosto, se non proprio ad uccidermi quanto meno a minare quella che fino a ieri riconoscevo come una finalmente meritata serenità, la sensazione di durezza e inadeguatezza insieme. Di immaturità. Di stupida negligenza.

Ma poi mi dico no, passerà anche questa. Anche di questa esperienza faremo tesoro. In fondo è di questi passaggi impervi che si compone il cammino della vita (wow). Di qui, obbligatoriamente, bisogna passare per comprendere ciò che abbiamo e ciò che ci manca. No?

Sì. Ma che palle.

Cretino!

roberto ugolotti photography © 2012

Baby it’s cold outside

Avrei preferito essere solo.

Ma mi ha fatto in qualche modo piacere vedere così tanta gente con una reflex al collo, aggirarsi per i viali ovattati del parco.

Avrei preferito essere solo per gustarmi il silenzio, per poter essere il primo ad affondare nella neve vergine.

Ma è stato bello sorridere alla ragazza un po’ incerta sullo sguardo.

Ho sperato di riuscire a centrare uno scatto utile, un’immagine da poter regalare il prossimo natale.

Non so se ci sono riuscito.

Mi ha fatto comunque bene quel freddo, quel candore, quella magia.

Il cappello appoggiato sul treppiede.

Il piacere di scegliere immagini che vent’anni fa, probabilmente, non avrei mai scattato.

O forse si. Chissà?

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i simply must go
(but baby it’s cold outside)
the answer is no
(but baby it’s cold outside)